Google Analytics permette di monitorare gli accessi alle pagine dei nostri siti grazie ad alcuni parametri che vanno aggiunti agli URL da diffondere. Con questo sistema risulta quindi possibile tracciare le campagne su qualsiasi mezzo e non solo le campagne Pay Per Click (PPC) con Google AdWords.
Per tracciare le campagne, Google Analytics mette a disposizione cinque parametri da aggiungere agli URL, di cui tre sono obbligatori:
- utm_source [obbligatorio]
serve ad identificare la sorgente da cui proviene la visita alla pagina monitorata (un motore di ricerca, un nome di newsletter, un sito, o un’altra fonte ancora). - utm_medium [obbligatorio]
va indicato per identificare il mezzo, come può essere l’email, il banner o il CPC (costo per clic). - utm_campaign [obbligatorio]
aiuta a ritrovare facilmente il nome della campagna nei report; la sua utilità è chiara nei casi in cui si susseguano più campagne nel tempo (es. campagne stagionali: primavera, estate, autunno, inverno), ma può essere impiegato praticamente in ogni occasione - utm_term
questo parametro consente di tracciare le parole chiave legate alla campagna e risulta quindi utile per le ricerche a pagamento (keyword advertising) - utm_content
consente di indicare il contenuto del messaggio per differenziare gli annunci o i link che puntano allo stesso URL (ad esempio nei test A/B)
Come riportato da Marco Cilia, i test effettuati da Lunametrics suggeriscono di indicare per primo il parametro utm_source per assicurarsi un corretto monitoraggio.
Se l’account Google Analytics è collegato a un account AdWords, non è necessario inserire i codici nei link AdWords, in quanto la funzione di codifica automatica lo farà automaticamente, aggiungendo un unico parametro gclid all’URL della pagina di destinazione.
Una volta che i parametri saranno aggiunti ai nostri URL, Google Analytics sarà in grado di interpretarli e riportarli correttamente nei report (v. Sorgenti di traffico > Campagne) e nei grafici appariranno come “Altro” tra le sorgenti di traffico.
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Strumento di creazione URL di Google Analytics
Non è necessario imparare tutti i parametri a memoria, perché è sufficiente tenere tra i bookmark lo strumento di creazione URL che Google mette a disposizione. In questa pagina è sufficiente compilare i campi del modulo per ottenere l’URL correttamente formato. Tuttavia, se un URL del tipo
www.miosito.it/categoria/pagina/dettagli.html?utm_source=newsletter&utm=medium=email&utm_campaign=ottobre
sembra un po’ ostico (sì, in effetti lo è), si può ricorrere ad uno dei tanti abbreviatori di URL, come Tinyurl, Bit.ly e concorrenti, che offrono la possibilità di creare indirizzi di facile memorizzazione.
Tracciare campagne con Google Analytics e Google Apps
Per i domini che si appoggiano a Google Apps c’è un servizio gratuito realizzato direttamente da Google Labs: con Google Short Links, disponibile nel Google Solutions Marketplace, è possibile riscrivere l’indirizzo lungo in uno più corto e semplice da memorizzare, tipo
links.miosito.it/keyword1-keyword2
Per attivarlo, bastano davvero pochi clic all’amministratore del dominio con Google Apps e il servizio è subito attivo. A questo punto basterà associare l’URL “lungo” alla versione “accorciata” e diffondere quest’ultima, col vantaggio di poter diffondere un URL riconducibile al nostro dominio (es. miosito.it) e non ad un servizio di terzi.
Plugin per WordPress
Ci sono molti plugin per integrare Google Analytics in WordPress. Segnalo ad esempio quelli di Joost de Valk o di Jack McIntyre, che offrono la possibilità di monitorare l’attività sui link diffusi tramite RSS.